L’origine esatta e precisa del frutto non è molto chiara: si dice che abbia origini africane, oppure persiane o addirittura asiatiche. Nel V secolo a.C. le prime forme erano molto piccole, infatti avevano le dimensioni di un’arancia. In quel periodo il popolo egizio iniziò ad esportarle nel Mediterraneo. Nell’impero Romano il melone veniva utilizzato non come frutto, ma bensì come verdura (più precisamente come insalata ) ed era solita condirla con sale e pepe. Durante il dominio dell’Imperatore Diocleziano venne emanato un editto il quale tassava i meloni che superavano i 200g di peso. Nel Medio Oriente erano molto apprezzati come alimento i semi contenuti all’interno del melone. Dopo la caduta dell’Impero Romano, in Italia diminuì la coltivazione del frutto che riprese solo nell’800 a.C., grazie ad Alessandro Magno. La coltivazione e produzione del melone in Italia ebbe la sua massima abbondanza intorno al 1600, soprattutto nelle regioni meridionali: è proprio in queste zone che il melone acquisisce una forma più grande, quella che tutt’ora conosciamo e apprezziamo.