La pianta è originaria della Cina meridionale, dove si coltiva da circa 700 anni. Il suo frutto era considerato una prelibatezza dagli imperatori cinesi e il suo uso era anche ornamentale. All’inizio dell’Ottocento, arrivò in Inghilterra e, nel Novecento, si diffuse attraverso coltivazioni intensive in Nuova Zelanda, dove ha trovato un ambiente abbastanza favorevole. Per questo, Il suo nome deriva, appunto, dall’uccello simbolo della Nuova Zelanda. Alla fine del Novecento, si diffuse anche in Europa e soprattutto in Italia, ben presto divenuta il secondo produttore al mondo di questo frutto.
Il kiwi viene raccolto tra settembre e ottobre ed è commercializzabile da novembre ad aprile, anche se in realtà si trova sul mercato tutto l’anno, perché, grazie ai moderni metodi di conservazione, dura a lungo. Per coltivarlo, ha bisogno di abbondante acqua. L’ambiente lavorativo, nel quale avviene il processo di selezione, calibrazione e confezionamento del kiwi per la successiva distribuzione, deve essere libero da etilene, gas che ne accelera irrimediabilmente la maturazione, anche se presente a qualche centinaia di metri di distanza.