Nel 1802, da un’agiata famiglia di commercianti di tessuti, nasceva Salvatore Averna. Cresciuto a Caltanissetta divenne uno dei membri più attivi della comunità, giudice di pace e benefattore del dell’abbazia di Santo Spirito. Qui, secondo una tradizione antichissima nata nelle abbazie fortificate benedettine e diffusa in Europa attraverso i monasteri cistercensi e cluniacensi, i frati producevano, con una loro ricetta, un elisir di erbe che, pur essendo “amaro”, era gradevole e possedeva, nelle credenze popolari, doti toniche e terapeutiche. Nel 1859, in segno di riconoscenza, i frati decisero di consegnare a Salvatore la ricetta dell’infuso e nel 1868 iniziò la produzione per gli ospiti di casa Averna. Fu Francesco Averna, figlio di Salvatore, che prese l’iniziativa di promuovere l’amaro, partecipando a diverse fiere, in Italia e all’estero. Durante una visita privata del re Umberto I, nel 1895, l’amaro siciliano era già molto conosciuto, e Francesco ricevette una spilla d’oro con le insegne di casa Savoia. Dopo altri successi, nel 1912 Vittorio Emanuele III concesse alla Società Averna di apporre lo stemma reale con la scritta “Brevetto della Real Casa” sulla etichetta del proprio liquore.